Passioni
costruire nuove realtà con la fantasia
Passione per il lavoro, lavoro per passione
Vivo due grandi passioni: osservare la società e conoscere la tecnologia. Voglio parlare delle mie passioni perchè sono fondamentali per il mio lavoro. Il Digital Marketing è uno dei simboli più rappresentativi della baraonda del nostro tempo. Perciò anche le passioni diventano una fonte d’energia per il lavoro, soprattutto quando sono passioni che condividono la stessa matrice del lavoro: la socialità e i suoi infiniti modi di esprimersi.
Grafica digitale: inventarsi un mondo
Uno di questi sono è la grafica al computer, sin dai tempi gloriosi dei primi “8bit”, “pixellosi” e… vintage, dunque così amati e bramati in questi tempi di nostalgia imperante. La grafica digitale è come avere una tavolozza di colori, un pennello senza aver bisogno di estro artistico, di illuminazioni che non riescono ad attraversare la strettissima soglia tra l’ideazione e la realizzazione. Dalla mia prima scheda grafica con 4 colori fino a… ad ammirare i progressi dell’iper-tecnologia iper-realistica e iper-potente. Tutto “iper”, come l’iper-mercato onnipresente ma anche come l’ “hype”, l’iperbole che è l’unica forza quotidiana ad animare la comunicazione digitale. Se non fai hype, se non fai una sparata galattica, allora non esisti. Ecco, oggi la grafica digitale è mimesi della realtà perchè l’hardware è così evoluto che il foto-realismo è automatico. Anzi, la grafica digitale è oltre la realtà. Una fotocamera da 41 Megapixels montata sul Nokia Lumia 1020 consente di fotografare dettagli che sfuggono totalmente all’occhio umano. Eppure anche questa è realtà, cioè iper-realtà. Amo la grafica digitale perchè è una forza intrinsecamente rivoluzionaria: può inventare il suo mondo, un altro mondo, infiniti altri mondi. E io, insieme a questi nuovi mondi, sono pronto a partire, a viaggiare, a non ritornare più.
Lego: i mattoncini per mettere insieme idee e realtà
Costruire mondi richiede mattoni, anzi mattoncini: piccoli, colorati, differenti, giocosi. Forme elementari, incastri immediati, quindi potenzialità illimitate. I Lego, o come si diceva una volta “il” Lego, è una formula magica: un giocattolo che è educazione, formazione, arte, progettazione, divertimento, fantasia. Tutto, tanto, niente. Il Lego è anche un album di famiglia, dove la famiglia è composta dalle generazioni di bambini e genitori che si sono susseguite nel corso dei decenni. Al di là dei giocattoli in sè, il Lego è diventato un linguaggio universale. E’ la mia passione, comprendere questo linguaggio per esprimere idee, visioni, esperienze. Ma è anche una ricerca del tempo perduto che, come Proust, incomincia da una sensazione, cioè il ricordo, e da quel ricordo ricostruisce un mondo, perduto, che tuttavia viene rievocato e rivissuto attraverso i mattoncini.